Titolo: Presso la Croce
Tecnica: Olio su tela
Dimensione: Cm 100 x 100
Anno di esecuzione: 2009
Dal Vangelo secondo Giovanni. “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.” (vv. 19:25-42)
Può apparire paradossale la scelta di eleggere Benedetto XVI a protagonista di quest’opera, eppure è lui al centro della croce, allegoria di un’agonia umanamente insostenibile. Proprio come Cristo, anche il pontefice ha anteposto il bene collettivo a quello personale, provvedendo alla sorte della Chiesa, la madre, e affidandola al discepolo più affezionato, colui che gli è succeduto.
Benedetto XVI è l’emblema dell’umanità: una volta presa coscienza di non avere sufficiente forza psichica e spirituale per portare avanti il proprio ufficio, egli ha deposto la veste, assumendo sulla sua persona le conseguenze di una simile scelta.
La sua figura è, pertanto, rappresentata capovolta, non a sottolineare una realtà deludente e fallimentare, bensì a evidenziare la rinuncia consapevole di chi, responsabilmente, ha saputo ascoltare la propria coscienza.
L’umiltà di Benedetto XVI può, quindi, essere equiparata a quella di San Pietro, crocefisso a testa in giù, poiché “non si sentiva degno di essere crocefisso nello stesso modo di Gesù”.
Più complessa è la simbologia del potere materiale che regola l’opera dal punto di vista puramente oggettivo.
La figura in alto è il logo del manifesto pubblicitario del film “Il Padrino”, che rivela il vero nemico che l’uomo-cristiano deve combattere.
I pupari muovono i fili dell’esistenza umana, schiava involontaria dell’ambizione e dell’avidità di chi rinnega il battesimo, sacramento che prevede la rinuncia a Satana, origine e causa di ogni peccato, a tutte le sue opere e a tutte le sue seduzioni.