Titolo: Big Brother
Tecnica: olio e acrilico su tela
Dimensione: Cm 100 x 100
Anno di esecuzione: 2014
Big Brother nasce dal concetto di curiosità. Dal punto di vista prettamente scientifico, essa è generata dal dubbio, dalla mancanza o dal desiderio e porta alla scoperta. Dal punto di vista sociale, il più delle volte coincide con l’interesse gratuito di un individuo verso l’altro e non conduce a una conquista, bensì si traduce in pettegolezzo, calunnia e giudizi che diventano forieri di notizie falsate. Come dice il grande Orwell “La menzogna diventa realtà e passa alla storia”.
La figura antropomorfa, nascosta da un velo blu, manifesta la propria presenza attraverso i tanti orecchi da cui spuntano occhi curiosi, come se dal burka indossato dalle donne islamiche, e che copre l’intima verità, si manifestassero elementi di interesse nei confronti del mondo esterno.
Eppure il monito della sura non lascia spazio a fraintendimenti:
“Dì alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne. E non battono i piedi, sì da mostrare gli ornamenti che celano. Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare”.
Dallo spaccato, centrale nell’opera, si vede casa mia: l’oggetto di curiosità dei vicini, pettegoli per antonomasia, viene avvolta dall’atmosfera notturna, così che possano appagare indisturbati quello sterile desiderio di buttare lo sguardo nella vita altrui, palesando un totale disinteresse nei confronti della propria, forse semplicemente più tediosa. “Big Brother is watching you”.