Titolo: Limerence
Tecnica: olio e acrilico su tela
Dimensione: 100 x 100
Anno di esecuzione: 2014
Sentimento, passione idealizzazione, fino a uno stadio quasi ossessivo dell’amore romantico. È questa l’accezione data dalla psicologa Dorothy Tennov al termine limerence, da lei coniato, e da cui derivano vere e proprie fantasie sulla vita della persona amata, quelle che si proiettano e prendono forma nei sogni, ma così verosimili da allontanare l’individuo dal piano di realtà.
Senza dubbio l’amore è una forza irrazionale che annichilisce l’uomo, al punto da renderlo attore del proprio stesso dramma, è una passione cieca che coinvolge l’anima quanto la mente e il corpo, è un sentimento capace di risvegliare quelle paure di morte e di abbandono che, prevalentemente, prendono forma nel mondo onirico. Tuttavia l’intramontabile interrogativo rimane: infatuazione o innamoramento?
In quest’opera la presenza dei tessuti, alcuni riccamente decorati, evoca sia la benda di Cupido, reso cieco mentre con il suo dardo colpisce cuori in maniera accidentale, sia la cecità degli amanti.
La coppia, avvinghiata nella contemplazione della luna, siede su un leopardo, disteso e apparentemente rilassato. La fiera, però, simboleggia la lussuria ed è pronta per appropriarsi della psiche e divorare la purezza del sentimento originario.
I fili del fato, tessuti dalle Moire, aspettano, in disparte, di esercitare il proprio ruolo mortifero, sebbene siano fallibili dinanzi all’eternità di un amore donato da Dio.