Titolo: Reset
Tecnica: olio e acrilico su tela
Dimensione: Cm 70 x 80
Anno di esecuzione: 2014
Il tema biblico di Giuditta è preso in prestito dall’immagine di un quadro di Caravaggio e ha valore di denuncia della violenza, solitamente inferta ai più fragili. Ne è esempio quella che oggi si definisce come violenza di genere, a mettere in luce la dimensione sessuata del fenomeno e a denunciare, in maniera implicita, la disparità tra uomo e donna.
L’opera, che sovverte le caratteristiche convenzionalmente attribuite al sesso forte, si avvale di tre sostantivi: fede – il sentimento incondizionato provato da Giuditta verso Dio, che le dona un’inedita forza; patriottismo – l’amor di patria che appartiene a una donna la quale, attraverso la seduzione e l’inganno, dà prova di un coraggio tradizionalmente attribuito ai patriarchi; fiducia – l’atteggiamento mostrato nei confronti di un ideale e dell’Altissimo, entrambi fattori che la guidano verso la realizzazione delle sue intenzioni.
La testa di Oloferne è ritratta nell’atto di essere tagliata, ovvero nel momento in cui si sancisce la vera sconfitta del potente: mozzare il capo, dove ha sede il cervello, equivale a creare un cortocircuito volto a interrompe definitivamente qualsiasi situazione critica, gestita proprio dall’attività della materia grigia.
Infine incontriamo Oloferne, che si trova a fare la figura del salame, ben simboleggiato su un divanetto che lo accoglie nel suo essere ormai inespressivo e rigido come un pesce morto.